02. La purificazione del santuario

Indubbiamente la purificazione del santuario celeste e il giudizio pre-millenario (per altri investigativo o preliminare) sono insegnamenti peculiari della chiesa avventista.

Fra le ventotto dottrine della professione di fede, che possiamo ritrovare in altre confessioni religiose con delle varianti a volte significative, queste sono quelle che maggiormente caratterizzano la nostra comunità. Forse per questo motivo sono oggetto di molta attenzione da parte dei nostri interlocutori, tale da definirle, impropriamente, aberranti. Finanche fra gli avventisti possiamo cogliere non solo delle sfumature interpretative, ma anche un’ingiustificata critica.

Mi preme precisare che spesso i nostri interlocutori, avventisti e non, benché dimostrino una buona conoscenza di questi argomenti, sono spesso prevenuti e mancanti delle semplici regole interpretative che hanno a che fare con l’interpretazione della Bibbia (ermeneutica, generi letterari, ecc.). Inoltre, la compressione che essi hanno dell’ispirazione della Bibbia è letterale e non concettuale, nel senso che credono che la Bibbia sia un “fax” inviato da Dio all’umanità attraverso i profeti e gli apostoli, arrivando alla conclusione che ogni parola in essa contenuta è veramente parola ispirata, ovvero dettata da Dio. In altre parole non è la verità espressa concettualmente che è ispirata, ma lo sono le parole; gli scrittori sacri sono stati dei semplici scrivani.

Tale comprensione dell’ispirazione induce il credente a un insieme di errori. Quando leggiamo la Bibbia dobbiamo cercare di metterci nei panni dello scrittore, cogliere il suo ambiente, il suo modo di pensare e di esprimersi. Cercare di capire il significato del termine o del testo biblico tenendo conto del contesto culturale che spesso cambia secondo l’ambiente. E infine è fondamentale tenere in debito conto gli antropomorfismi e i generi letterari (2 Cron 7:16; Sal 11:4; Ger 16:17; Sal 10:17; Is 37:17; Deut 11:2; Is 62:8; ecc.), diversamente la metafora del “fuoco eterno”, che indica che di eterno sono solo gli effetti e non il fuoco in sé, si trasforma in “pene eterne”. Le iperbole, figura retorica consistente nell’esagerazione di un concetto (Mc 10:25), diventano fantasiosi insegnamenti al punto da parlare la lingua degli angeli o in strane lingue (1 Cor. 13: 1). La prosopopea, figura oratoria per cui s’introducono a parlare persone assenti o defunte, o anche cose inanimate, astratte, come se fossero presenti, vive, animate, diventano reali e così abbiamo: gli alberi che camminano e parlano (Giud 9:8ss) e i morti che parlano (Ap 6:9-10). Il santuario celeste che nei suoi insegnamenti esprime specifiche funzionalità in rapporto alla salvezza, diventa, di fatto, un tempio costruito con pietre preziose, smeraldi o mattoni, diviso in due parti e magari con un cortile tale e quale al santuario terreno.

In breve, "la Bibbia non è un fax che Dio ha inviato dal cielo sulla terra, è invece la testimonianza resa alla Parola che ha creato il tempo e lo spazio, perché il dire di Dio che troviamo nel racconto delle origini nella Genesi e che Giovanni pone nel prologo del suo vangelo, dimostra proprio che il volere di Dio sia quello di farsi conoscere tramite l’incontro tra lui e la sua creatura. Dio si dona a noi per farsi conoscere, eppure noi possiamo conoscerlo solo per mezzo suo" (G. Marrazzo). "La Bibbia indica Dio come suo autore, ma essa è stata scritta da uomini… Le verità rivelate sono state trasmesse per ispirazione divina (cfr. 2 Tm 3:16), ma espresse con parole umane". (Ellen G. White, Il gran conflitto, ed. ADV, Impruneta (FI), 2009, p. 15).  

Con questa indispensabile premessa, dalla quale non possiamo prescindere, cerchiamo di rispondere ai nostri interlocutori che, volutamente o per incompetenza, contraddicono il nostro insegnamento concernente la purificazione del santuario celeste e il giudizio pre-millennio.

01. Esiste nel cielo un santuario?

In cielo c’è un santuario: vero tabernacolo “che il Signore e non un uomo, ha eretto”. Cristo vi officia in nostro favore, mettendo così a disposizione dei credenti i benefici del sacrificio espiatorio da lui offerto una volta per sempre alla croce.Inoltre, riteniamo che il santuario terreno sia stato costruito secondo un modello che Dio …

02. È vero che Gesù nel 1844 è passato dal luogo santo al luogo santissimo?

Il Nuovo Testamento più volte afferma che, alla sua ascensione, Cristo andò al Padre e si sedette alla sua destra (Mc 16:19; At 2:34; 7:55; Rm 8:34; Col 3:1, Ef 1:20; 1 Pt 3:22; ecc.) svolgendo il suo ministero di intercessione. Nel 1844, alla fine del periodo profetico dei duemilatrecento giorni-anni, Gesù iniziò la seconda …

03. Il santuario in cielo deve essere purificato come lo era il santuario israelita nello Yom Kippour?

Prima di rispondere a questa domanda è importante cercare di comprendere perché il santuario terreno doveva essere purificato e quali sono le implicazioni teologiche in relazione al santuario in cielo.Nell’antico santuario d’Israele, nel giorno del gran perdono o dell’espiazione (Yom Kippour) “la parte centrale del rituale consisteva nell’aspersione del sangue di un capro nel luogo …

04. Qual è il significato della purificazione del santuario in cielo?

Il termine “purificazione” è stato oggetto di attenta riflessione da parte degli studiosi. È un termine che racchiude in sé diverse sfumature. “L’angelo rivelatore rispondendo all’angelo che l’ha interpellato fa seguire all’elemento numerico la frase: ‘poi il santuario sarà purificato’” (G. Luzzi) o “giustificato” (altre versioni). L’ebraico ha: wenitzdaq qodesh. Nitzdaq è la forma nifal …

05. Secondo alcuni studiosi, la purificazione del santuario di Daniele 8:14 non ha nulla a che fare con il cielo o con il 1844, perché il “piccolo corno che diventò molto grande”, che invase la Palestina e profanò il tempio è Antioco Epifane e non Roma imperiale e papale. Inoltre, le 2.300 sere e mattine corrispondono a 1.150 giorni, per cui un po’ più di tre anni.

Il libro di Daniele comprende quattro principali profili profetici: Daniele 2; 7; 8 e 9; 11. Queste principali linee profetiche coprono praticamente lo stesso periodo storico, però ciascuna di esse aggiunge dei particolari che non si trovano in quelle precedenti. Gli imperi (Babilonia, Medo-Persia, Greco e Roma) rappresentati nei variegati simboli, hanno avuto a che …

06. Dobbiamo considerare le 2.300 sere e mattine come giorni letterali o profetici?

In risposta a questa domanda è importante non perdere di vista il contesto profetico il cui genere letterario è caratterizzato dal simbolismo, quali le profezie di Daniele e Apocalisse. Pertanto, la spiegazione dei testi biblici non può essere cambiata a piacimento passando dal simbolico al letterale come fanno alcuni autori. Ad esempio, il montone, il …

07. Come dobbiamo intendere la profezia di Daniele 8:14?

Nella Parola di Dio troviamo oltre mille profezie. Alcune di queste sono specifiche e riguardano un popolo o una singola persona e in qualche modo sono anche immediate (l’annuncio della distruzione di Ninive nel libro di Naum; il tradimento di Pietro in Matteo 26:34, 75; la morte di Anania, il falso profeta, in Geremia 28:15,16). …

08. Alcune religioni cristiane insegnano che Dio, nel suo amore, salverà tutta l’umanità e che pertanto non ha senso parlare di giudizio. Che cosa afferma la Bibbia al riguardo?

La parola “giudizio” (essere valutato) rievoca sofferenze, vergogne e paure. Sin da bambini, abbiamo vissuto l’esperienza dell’essere stati giudicati: inopportunamente e in modo inappropriato. E, ancora oggi, a distanza di anni, di fronte a una parola pronunciata con un certo tono di voce o a uno sguardo scrutatore o di disapprovazione, stranamente, avvertiamo un profondo …

09. Note conclusive

Nell’ambito della chiesa avventista si riscontra un interessante dialogo a proposito del santuario del cielo e tale atteggiamento è conforme al principio Ecclesia semper reformanda est (la Chiesa deve essere sempre sottoposta a riforma). Un insegnamento condiviso ed enunciato nel preambolo della professione di fede, al cap. 3 del Manuale di chiesa, con le seguenti …

10. La posizione ufficiale della chiesa Avventista a proposito del ministero di Cristo nel santuario del cielo

In cielo c’è un santuario: il vero tabernacolo “che il Signore e non un uomo, ha eretto”. Il Cristo vi officia in nostro favore, mettendo così a disposizione dei credenti i benefici del sacrificio espiatorio da lui offerto una volta per sempre sulla croce. Egli inaugurò il suo ministero di Sommo Sacerdote e di nostro …