04. Qual è il significato della purificazione del santuario in cielo?

04. Qual è il significato della purificazione del santuario in cielo?

Il termine “purificazione” è stato oggetto di attenta riflessione da parte degli studiosi. È un termine che racchiude in sé diverse sfumature. “L’angelo rivelatore rispondendo all’angelo che l'ha interpellato fa seguire all’elemento numerico la frase: 'poi il santuario sarà purificato'” (G. Luzzi) o “giustificato” (altre versioni). L’ebraico ha: wenitzdaq qodesh. Nitzdaq è la forma nifal (passivo semplice) del verbo tzadaq, “essere giusto” “essere corretto”, giustificare”, “rivendicare”, “rendere giusto”, “addurre alla giustizia” (B. Davidson). Le versioni antiche traducono unanimemente nitzdaq: “sarà purificato” i LXX e Teodozione; la Vulgata, la Siriaca e la Copta, dipendenti dai LXX, traducono allo stesso modo. La maggior parte dei traduttori contemporanei si attiene però alle accezioni comuni del verbo tzadaq. La versione della CEI, per esempio, traduce nitida “sarà rivendicato”, la Concordata: “sarà resa giustizia”, la TOB francese: “sera rétabli dans ses droits”, Bernini: “sarà fatta giustizia”, Rinaldi: “sarà giustificato”.

Alla luce di questo breve excursus si evince che la purificazione del santuario è un atto mediante il quale si compie un atto di giustizia, di giudizio e di perdono, dove si ristabilisce la verità che era stata contaminata dai nostri peccati e dal potere avverso (anticristo) che secondo Daniele 8, s’è scagliato contro il principe dei principi (Gesù Cristo) gettando a terra le verità (vv. 11-13).

In breve, in riferimento alla purificazione del santuario terreno, che avveniva un volta l’anno (Lv 16),  più che “le realtà celesti” ad essere purificate, siano i nostri cuori o la nostra coscienza. Scrive l’apostolo Paolo, che Gesù, “mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!” (Eb 9:14). Pertanto, "l’idea di purificare il santuario in cielo non indica un’azione materiale o locale, ma l’efficacia interiore, spirituale e morale dell’opera di Cristo, offrendo alla nostra umanità santificata l’accesso alla comunione di Dio. Tutti i suoi riscattati sono da ora in avanti dei sacerdoti che possono seguirlo là dove è entrato prima di loro e per loro (v. 24)" (Louis Bonnet, Le Nouveau Testament, t. III, Épîtres de Paul, Lausanne , 3a ed., 1892, p. 84).

APPROFONDIMENTO

Il ministero di Cristo nel santuario del cielo

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