La chiesa cristiana avventista considera suo dovere impegnarsi perché sia salvaguardata ovunque la libertà di coscienza, di religione e di convinzione.
La difesa dei diritti umani è una sua preoccupazione costante. Essa è sorta come chiesa libera e si adopera perché tutti, credenti o no, possano godere della più ampia libertà di religione e di convinzione; perciò ha creato il dipartimento della Libertà religiosa, l’International Religious Liberty Association (IRLA) e l’Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa (AIDLR).
La chiesa ha una sua precisa identità ma non ritiene che i suoi membri siano gli unici ad avere accesso alla salvezza. Per questo motivo, pur senza scendere a compromessi con quello che crede profondamente, collabora con le altre confessioni religiose e organizzazioni laiche in programmi utili per la società. Lo fa cercando di creare un clima di maggiore comprensione e di rispetto reciproco fra gli uomini di ogni fede e convinzione, e invitando tutti coloro che sono animati da un ideale di libertà, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua, di religione o di convinzione, a partecipare a questa crociata contro l’intolleranza e il fanatismo.
Per quanto attiene ai rapporti fra chiesa e stato, gli avventisti sono convinti sostenitori del principio di separazione con cooperazione: ognuna di queste realtà deve operare nei propri ambiti senza interferire in quello altrui. Questo non vuol dire che non vi debba essere collaborazione nei settori di comune interesse, ma tale collaborazione deve avvenire nel pieno rispetto delle reciproche competenze e mantenendo, da parte dello Stato, un rapporto di equidistanza fra tutte le confessioni presenti sul territorio.
L’Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa
Nel 1946 il dottor Jean Nussbaum diede vita all’Association Internationale pour la Défense de la Liberté Religieuse (AIDLR). Ben presto furono organizzate varie sezioni nazionali; nel nostro paese fu costituita nel 1973 la sezione italiana.
L’AIDLR, che attualmente ha sede a Berna, pur essendo presente in diversi paesi europei e africani, è ben organizzata in Italia, Francia, Belgio, Canada, Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Romania. L’Associazione è dotata di statuto consultivo come organizzazione non governativa presso le Nazioni Unite a Ginevra, New York e Vienna; il Parlamento europeo e la Commissione europea a Strasburgo e Bruxelles; il Consiglio d’Europa a Strasburgo e l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Essa opera in più direzioni organizzando, da sola o in collaborazione con altre ong, in modo particolare con l’Irla, congressi mondiali, internazionali, regionali, convegni, simposi, pubblicazioni sull’argomento.
Organo dell’Associazione è la rivista Coscienza e Libertà, a carattere giuridico, che offre studi e documenti a livello internazionale per sensibilizzare le persone alla libertà, alla giustizia e alla pace.
Questa rivista è pubblicata in diverse lingue: francese, inglese, tedesco, italiano, spagnolo, portoghese, serbo e croato, ed è distribuita a livello internazionale, riscuotendo da varie personalità consensi e apprezzamenti.
L’Associazione ha un comitato d’onore che vanta, fra i suoi presidenti, uomini e donne riconosciuti a livello mondiale: Eleanor Roosevelt, Albert Schweitzer, Paul Henri Spaak, René Cassin, Edgard Faure, Léopold Sedar Senghor e attualmente Mary Robinson.
Rapporti con le altre chiese e denominazioni religiose
La chiesa cristiana avventista mantiene buoni rapporti con le altre confessioni religiose, pur non essendo membro del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), dove però è regolarmente rappresentata da osservatori e consiglieri. In Italia fa parte di organismi interdenominazionali, come la Società Biblica e la Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo stato; o interconfessionali, come la Consulta delle religioni.
Gli avventisti riconoscono che la vera religione è basata sulla coscienza e sulla convinzione. Essi riconoscono a tutte le confessioni religiose il diritto di operare senza restrizioni geografiche e si augurano che la predicazione del Vangelo a ogni popolo avvenga in uno spirito di cortesia cristiana, di franchezza e di piena libertà.
La prima formulazione e pubblicazione di un documento ufficiale sulle relazioni con altre chiese e denominazioni religiose risale al 1926, quando i dialoghi ecumenici non avevano ancora raggiunto l’apertura degli ultimi anni e le dichiarazioni internazionali sui diritti dell’uomo erano ancora lontane. In esso sono fissati dei principi che sono tutt’ora validi. http://www.avventisti.it/rapporti-con-le-altre-chiese/