“Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino all’apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi” (Daniele 9:25.)
“Dopo queste cose, sotto il regno di Artaserse re di Persia, giunse Esdra … Questo Esdra veniva da Babilonia. Era uno scriba esperto nella legge di Mosè, data dal SIGNORE, Dio d’Israele. Siccome la mano del SIGNORE, suo Dio, era su di lui, il re gli concesse tutto quello che domandò. … Ecco il testo della lettera data dal re Artaserse a Esdra, sacerdote e scriba, esperto nei comandamenti e nelle leggi dati dal SIGNORE a Israele: Artaserse, re dei re, a Esdra, sacerdote e scriba esperto nella legge del Dio del cielo, eccetera. Io decreto che nel mio regno, chiunque del popolo d’Israele, dei suoi sacerdoti e dei Leviti sarà disposto a partire con te per Gerusalemme, vada pure. Tu, infatti, sei mandato dal re e dai suoi sette consiglieri in Giuda e a Gerusalemme per informarti come laggiù sia osservata la legge del tuo Dio, la quale è nelle tue mani, e per portare l’argento e l’oro che il re e i suoi consiglieri hanno volontariamente offerto al Dio d’Israele, la cui dimora è a Gerusalemme … ” (Esdra 7:1, 6, 11-15).
Gli Avventisti del 7° Giorno credono che la profezia del profeta Daniele si riferisca al 3° decreto imperiale persiano a proposito di Israele, nel 457, perché, concedendo autonomia politica, civile, militare, implica anche il permesso di ricostruire la città di Gerusalemme per consentirle di essere la sede del governo. Tale decreto fu emanato da Artaserse I Longimane. I due precedenti (di Ciro e Dario) riguardavano invece soltanto l’autorizzazione alla ricostruzione del Tempio (Autonomia religiosa).
La data del 444 a.C., che alcuni vedono come l’anno di riferimento della profezia di Daniele, nasce da un’ipotesi sollevata dal teologo belga Albin Van Hoonacker (1890) che antepone cronologicamente Nehemia a Esdra sulla base di alcune congetture tratte dai libri omonimi. Coloro che accettano l’inversione non riconoscono Artaserse I Longimane (465-423 a.C.) nel re nominato in Esdra 7, ma vi vedono Artaserse II Mnemone (405-359 a.C.).
Riportare in questa sede la discussione è purtroppo impensabile per la complessità della materia. Diversi studiosi tuttavia (J. Stafford Wright, The Date of Ezra’s coming to Jerusalem, 1958, XIc., C. Boutflower, In and Around the Book of Daniel, London 1843, p. 185, G. Vidal, La prophécie des Sémaines, Algeri 1947, pp. 79-83, Siegfried Herrmann, Storia D’Israele, Brescia 1977, p. 409, ecc.) hanno dimostrato già molto tempo fa l’infondatezza di tale inversione.
Perfino studiosi liberali ritengono per Esdra 7 il nome di Arteserse I Longimane, come il più probabile storicamente (Martin Noth, Storia d’Israele, Brescia 1975, p. 390).
Allo stato attuale delle ricerche gli anni di regno di Artaserse I Longimane, sono state ricavate scientificamente e con precisione matematica grazie ai testi amministrativi di Babilonia, ai 14 papiri di Elefantina datati secondo il calendario civile giuliano post-esilico e con la sincronizzazione del calendario solare egiziano. Lo stesso dicasi per la cronologia babilonese, essa è sicurissima grazie alle migliaia di tavolette cuneiforme ritrovate, contenente informazioni astronomiche, storiche e amministrative, che permettono di risalire perfino al giorno di alcuni determinati eventi.
Arteserse I Longimane inizia a regnare esattamente il 17 Dicembre 465 a.C – del nostro calendario – In quell’epoca l’anno iniziava in autunno (Tishri), cfr. Neh 1-2. L’anno 7° dunque è compreso tra l’autunno del 458 e il 457 a.C. Sempre in quell’epoca esisteva in Babilonia e in Persia l’uso “dell’anno di accessione”, cioè il tempo che intercorreva tra l’intronizzazione e la fine dell’anno in corso, non era calcolato come anno di regno di un sovrano. Il primo anno di regno – contabile – era dunque l’inizio dell’anno successivo. I Giudei post-esilici presero quest’ uso. Siamo dunque nel 457 a.C. anno del decreto della ricostruzione della città di Gerusalemme. Non si sa quando i lavori iniziarono ma dopo che questi cominciarono furono presto interrotti per ordini del re in seguito ad un momento d’instabilità politica (450 a.C.) e di lotte tra i Giudei e i Samaritani, ma sarebbero ripresi (Esd 4.12-23). Lo stesso era successo per la ricostruzione del Tempio anni prima. Il 20° di Artaserse I Longimane, tredici anni dopo l’editto, la città era ancora in rovina. Nehemia ottenne il permesso dal re di riprendere i lavori (Neh 2.17). Gli Israeliti ricominciarono così la costruzione del muro di cinta: era il 444 a.C., ma i lavori erano già cominciati nel 587.