Nella Parola di Dio troviamo oltre mille profezie. Alcune di queste sono specifiche e riguardano un popolo o una singola persona e in qualche modo sono anche immediate (l’annuncio della distruzione di Ninive nel libro di Naum; il tradimento di Pietro in Matteo 26:34, 75; la morte di Anania, il falso profeta, in Geremia 28:15,16). Altre sono condizionate perché contengono l’invito al pentimento, come nel caso di Ninive nell’esperienza di Giona. Altre ancora, spaziano nel tempo e in qualche modo possiamo definirle universali, nel senso che percorrono la storia dell’umanità: per esempio Daniele 2, 7, 8; Apocalisse 3 (le sette chiese); i sette sigilli, ecc. Onfine abbiamo quelle cronologiche: per esempio i 490 anni del popolo d’Israele in Egitto; le settanta settimane di Daniele 9 e la profezia di Daniele 8:14, e altre ancora.
Queste ultime rivestono un carattere storico-futurista, nel senso che iniziano con un riferimento storico, proseguono segnando alcuni eventi storici, offrendoci interessanti punti di riferimento storico-esistenziali in vista del ritorno di Cristo, per poi proiettarsi con speranza verso il futuro. La profezia delle 70 settimane di anni, per esempio, inizia con il decreto di Artaserse, prosegue con la fine della costruzione di Gerusalemme e la morte di Gesù e si conclude nel 34 d.C, con la lapidazione di Stefano, primo martire. La profezia delle 2.300 sere e mattine segue lo stesso percorso, per poi andare oltre, fino ai nostri giorni.
Un aspetto importante delle profezie in generale, ma soprattutto di quelle universali e cronologiche, è la loro funzione escatologico-esistenziale. Le profezie sono state date agli esseri umani affinché questi possano cogliere il tempo in cui vivere ed essere maggiormente determinati in ogni aspetto della loro vita e soprattutto nel decisivo incontro con il Redentore.
La profezia di Daniele 8:14 segna un evento storico-esistenziale in rapporto all’ultima fase della storia dell’umanità, prima del ritorno di Cristo. Un periodo in cui la verità deve essere purificata, decontaminata dal peccato mediante un atto di giustizia e di giudizio, che si espleta per mezzo della proclamazione del Vangelo eterno (Ap 14:6-13).
APPROFONDIMENTO
Daniele 8:14