08. I pastori avventisti devono incontrarsi con altri pastori e dialogare con le chiese cristiane?

08. I pastori avventisti devono incontrarsi con altri pastori e dialogare con le chiese cristiane?

Il dialogo è senz’altro preferibile alla diatriba. L’isolamento alimenta ignoranza e incomprensione e genera ristrettezza mentale. Potreste essere sorpresi se veniste a conoscenza di quanti pregiudizi falsi e ridicoli circolano sugli avventisti. Permetteteci di menzionarne qualcuno:

  1. Gli avventisti sono legalisti e credono che l’osservanza del sabato o la restituzione della decima li salverà.
  2. Non credono alla divinità di Cristo; pongono sullo stesso piano della Scrittura, se non a un livello superiore, gli scritti di una profetessa del XIX secolo.
  3. Credono che solo gli avventisti saranno salvati e che Cristo tornerà di sabato, il settimo giorno.
  4. Gli avventisti hanno indicato, e continuano a farlo, delle date per il ritorno di Cristo.
  5. Gli avventisti preferirebbero morire piuttosto che mangiare carne.

Queste e altre dicerie vengono diffuse e propagate da cristiani non avventisti. Non dobbiamo forse impegnarci di più per riportare alla luce la verità, per il bene nostro e per il loro? L’apostolo Pietro ci esorta a essere sempre pronti a spiegare agli altri le motivazioni della nostra speranza e della nostra fede (cfr. 1 Pt 3:15).

Ellen G. White invita i nostri pastori a incontrare quelli delle altre denominazioni. Ci chiede non solo di pregare per loro, ma insieme a loro e, cosa piuttosto interessante, li chiama "pastori del gregge" e non falsi pastori. Infine, siamo chiamati a "manifestare un profondo e sincero interessamento nei loro confronti" (Testimonies, vol. 6, p. 78).

Nelle conversazioni amichevoli ogni parte ha l’opportunità di parlare e ascoltare, di rimuovere notizie false e stereotipi anacronistici. Si può ripetutamente testimoniare della propria fede e delle proprie convinzioni e allo stesso tempo imparare una gran quantità di cose sulla provenienza di altre chiese e persone, e sul cammino che pensano di fare.

Il dialogo nasconde una possibilità di fare felici scoperte che a volte viene sottovalutata. La benedizione spesso inattesa consiste nell’imparare a capire e apprezzare ancora di più la propria fede. Gli insegnanti comprendono quello che stiamo dicendo. Qualsiasi professore vi dirà che nella preparazione e nell’insegnamento di un corso a livello universitario, il professore ha spesso imparato più degli studenti.

Avendo preso parte a varie conversazioni a carattere teologico, sono felice di riconoscere che la mia fede nelle dottrine e nella vittoria del rimanente di Dio, è più forte oggi, rispetto a quaranta anni fa, quando, per la prima volta, feci il grande salto sul palcoscenico delle relazioni inter-chiese da inesperto principiante. È stata un’esperienza di insegnamento e apprendimento per eccellenza. C’è un titolo, da me segretamente invidiato a lungo, che i sovrani inglesi hanno amato fin dai tempi di Enrico VIII: "Difensore della fede".


Nota: La risposta è stata tratta da: John Graz e Bert B. Beach, 101 DOMANDE - Gli interrogativi più frequenti degli avventisti, Ed. ADV, Firenze, 2008.