04. Dottrina

Gli Avventisti del 7° Giorno accettano la Bibbia come loro unico «credo» e ritengono che determinate dottrine fondamentali rappresentino il vero insegnamento delle Scritture. Queste dottrine, così come sono espresse, costituiscono il modo in cui la chiesa comprende l’insegnamento delle Scritture. Una loro revisione può essere fatta solo in occasione di un’assemblea della Conferenza Generale, quando la chiesa è guidata dallo Spirito Santo verso una comprensione più completa della verità biblica o trova un linguaggio migliore per esprimere gli insegnamenti della Parola di Dio.

La confessione di fede che i candidati al battesimo professano si articola in tredici punti che, a loro volta, riassumono un impianto dottrinale strutturato in ventotto proposizioni dottrinali. In essi vi si intravvedono gli elementi strutturali del credo niceno-costantinopolitano riletti in una chiave protestante e ulteriormente arricchiti da una serie di elementi ecclesiologici, etici ed escatologici propri dell’avventismo.

Oltre alla fede in Dio Padre, creatore del cielo, della terra e della vita, la fede in Gesù Salvatore e nell’opera incessante dello Spirito Santo, che soffia sul creato e sulla chiesa in vista della parusia escatologica, i sacramenti – intesi come gesti liturgici fondamentali che illustrano la Parola – sono due: il battesimo dei credenti e la santa Cena. Quest’ultima è amministrata secondo le due specie ed è sempre introdotta dal rito della lavanda dei piedi (Gv 13). La salvezza si realizza per grazia di Dio, il cristiano avventista è chiamato ad accettarla con fede e a vivere con gratitudine nell’ubbidienza ai comandamenti (Esodo 20).

Fra i dieci comandamenti, un’importanza particolare riveste il quarto comandamento, il settimo giorno (Esodo 20:8-11). Gli avventisti ritengono che nella storia il giorno festivo ha attenuato la schiavitù dell’uomo e gli ha rammentato che esiste un Signore nel cielo che è dalla parte dei poveri e degli oppressi. Anche oggi il giorno festivo settimanale assolve una funzione importante. La nostra attenzione viene, infatti, continuamente sollecitata per proporci consumi, per imporci un attivismo frenetico, per insegnarci a divertirci spendendo… si rischia di dimenticare se stessi. Il sabato biblico serve al credente per riscoprire costantemente se stesso e il suo rapporto col Creatore. Nel racconto biblico, il sabato risale direttamente alla settimana creativa, è il settimo giorno durante il quale Dio «si riposò» dando un esempio all’uomo, offrendo un dono non a un popolo ma all’intera umanità.

Un altro peculiare insegnamento riguarda la purificazione del santuario celeste. Gli avventisti ritengono che il santuario israelita, nel suo insieme, costituisca un’illustrazione dell’opera di Cristo, caratterizzata da tre importanti insegnamenti, quali: la riconciliazione, la santificazione e il giudizio. I primi due insegnamenti sono legati al servizio che i sacerdoti dell’antico Israele compivano nel cortile e nel luogo santo nel santuario. Un ministero quotidiano che aveva come risultato il perdono dei peccati e la santificazione. Quello relativo al giudizio riguarda il ministero che il sommo sacerdote, nel giorno di espiazione, compiva nel Sancta sanctorum (la stanza più interna del tempio). Un opera di purificazione annuale del santuario che aveva come risultato la cancellazione di tutti i peccati accumulatosi durante l’anno.

Da quest’ultimo insegnamento, in considerazione dei numerosi testi biblici (cfr. Eb 8:1-5; 4:14-16; 9:11-28; 10:19-22; 1:3; 2:16,17; Dn 7:9-27; 8:13,14; 9:24-27; Nm 14:34; Ez 4:6; Lv 16; Ap 14:6,7; 20:12; 14:12; 22:12), gli avventisti, credono il ministero di Gesù in cielo si articola in due fasi:

  • La prima fase, d’intercessione, iniziò con l’ascensione di Cristo e si concluderà alla fine del tempo di grazia, prima del ritorno di Cristo.
  • La seconda fase, del giudizio pre-avvento, ebbe inizio il 22 ottobre 1844. Anche questo periodo si concluderà prima del secondo avvento.

Il giudizio pre-avvento conferma la giustizia di Dio nel salvare coloro che credono in Gesù. Esso dichiara che quanti sono rimasti fedeli a Dio riceveranno il regno. La conclusione di questo ministero di Cristo segnerà la fine del tempo di grazia prima del secondo avvento.

Quest’impianto rimane nel complesso saldamente ribadito e ispira il messaggio avventista che la Chiesa intende promuovere nel presente e nel prossimo futuro.