Negli Stati Uniti
Gli inizi del movimento avventista furono modesti, ma esso andò sempre più sviluppandosi acquisendo una diffusione a livello mondiale. Intorno al 1850 esistevano gruppi avventisti a Portland, Paris, Boston, Oswego, Rochester. La strada che portava alle miniere d’oro spingerà poi alcuni, fra questi credenti, verso la costa del Pacifico. Nel 1873 si costituì una Federazione di chiese della California. Non c’era, dunque, una strategia espansionistica mondiale, all’inizio del movimento, ma solo il desiderio di predicare il messaggio. I pionieri avventisti non pensavano di dover diffondersi fuori dagli Stati Uniti, essi ritenevano che gli stranieri che avevano appreso e condiviso l’avventismo negli Usa, di ritorno nelle loro terre d’origine, avrebbero predicato la loro nuova fede. Fu così che dei gruppi avventisti sorsero, nel 1864, in Europa e nell’Africa del Sud, nel 1888 in Cina, l’anno successivo in Turchia, nel 1893 in India. Il segreto del successo mondiale della Chiesa avventista fu agevolato dalle sue numerose pubblicazioni. Il tipo di messaggio e l’uso della stampa determinarono anche il target di riferimento: la fede avventista si diffuse principalmente in ambienti colti già cristianizzati dei vari continenti.
In Europa
Gli avventisti vi penetrarono nel 1864 grazie a un frate francescano polacco, Michael Belina Czechowski, convertitosi all’avventismo durante un viaggio negli Stati Uniti. Spinto dal desiderio di portare il messaggio del ritorno di Cristo in Europa, egli percorse le valli valdesi del Piemonte e organizzò un piccolo gruppo a Torre Pellice. Nel 1866 si stabilì in Svizzera, a Tremelan, dove fu fondata la prima chiesa avventista d’Europa. Questi credenti presero contatti con gli Stati Uniti, dove avevano scoperto che esisteva un Chiesa avventista ben organizzata e, nel 1874, ricevettero il sostegno di un missionario molto preparato culturalmente, J.N. Andrews. Fu quindi aperta una casa editrice a Basilea per diffondere le credenze avventiste in Europa. Nel 1877 fu fondata una chiesa a Napoli e, dieci anni dopo, in Olanda. Nel decennio successivo furono costituite chiese in Belgio, Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia. All’inizio del secolo, la Chiesa si propagò anche nei Balcani, in Austria, in Spagna e in Portogallo. Alla fine del secolo XIX, si stima che in Europa vi fossero già diecimila avventisti.
In Australia e nelle isole del Pacifico
Nel 1885 fu inviata in Australia una famiglia e, in meno di un anno, a Melbourne fu costituita una comunità di 90 membri. Nel 1886 fu aperta la prima casa editrice; fra le pubblicazioni avventiste, grande successo ebbe la rivista Bible Echo. Nel 1891 E.G. White si trasferì per 10 anni in Australia e contribuì notevolmente allo sviluppo dell’avventismo nel paese. Nel 1894 fu costituita una Federazione di chiese che comprendeva l’Australia, la Nuova Zelanda e diverse isole. In maniera avventurosa furono raggiunte anche le altre isole del Pacifico dove, con entusiasmo, parecchi abitanti aderirono al credo avventista.
In America del Sud
Il messaggio avventista vi penetrò grazie a una corrispondenza fra avventisti delle valli valdesi e amici e parenti emigrati in Argentina. Nel 1891 vi arrivarono quattro colportori (rappresentanti di stampa religiosa), e nel 1895 fu organizzata la prima chiesa, a Diamante, con 32 membri. Nel 1899 si aprì il primo college avventista e nove anni dopo la prima clinica, El Sanatorio Adventista del Plata. In America latina, la diffusione dell’avventismo avvenne soprattutto grazie all’opera svolta dai colportori, che vendevano le Bibbie e studiavano le Scritture nelle famiglie disposte a riceverli. Sorsero così comunità in Cile, Paraguay, Bolivia, Venezuela, Ecuador e America centrale. In Perù gli avventisti ebbero un grande successo presso gli indiani della zona del lago Titicaca.
In Asia e in Medio Oriente
Non fu facile penetrare in questi territori. La nuova fede si diffuse intorno alla fine del diciannovesimo secolo attraverso la distribuzione di stampati presso coloni inglesi e tedeschi. La diffusione dell’avventismo fu favorita anche dal commercio di prodotti alimentari igienici, dall’apertura di scuole o di centri medici e dal lavoro dei colportori. I nuovi convertiti autoctoni diffondevano, poi, con entusiasmo ai loro connazionali la nuova fede. L’avventismo penetrò così in Cina, in India, in Pakistan, in Medio Oriente, nella penisola indocinese, in Malesia, nelle Filippine. In Giappone fu invece introdotto da alcuni che erano emigrati negli Stati Uniti d’America. Nel 1899 a Tokyo vi era già un gruppo di una sessantina di avventisti. Si convertì anche un giovane coreano che, ritornato in patria, nel giro di qualche settimana organizzò quattro gruppi. La Chiesa, nel tempo, ha fondato in Oriente diverse scuole professionali, dispensari e ospedali.
In Africa
L’Africa fu raggiunta intorno al 1885 attraverso alcuni stampati portati nel continente da un minatore che aveva assistito a incontri di avventisti in California. Le pubblicazioni furono lette da coloni olandesi che avevano scoperto autonomamente il sabato come giorno sacro. Volendo sapere qualcosa di più, chiesero alla Conferenza Generale dei predicatori. Verso la fine del XIX secolo, furono aperte delle scuole in Malawi, Zambia e Lesotho; poi, nel 1920, una clinica fu aperta in Botswana. A poco a poco, alle sedi missionarie furono associate dei dispensari e delle scuole nella maggior parte dell’Africa. Oggi in questo continente vi sono tre Divisioni (Africa meridionale e Oceano indiano, Africa centro-orientale, Africa occidentale) e circa quattro milioni di membri.